di Maurizio Bocci
Vi ricordate la canzone di Pino Daniele “A me me piace o blues”? Ad Albano, in particolare ai nostri amministratori, piacciono invece i bus della Cotral, visto che la nostra amata città, lungo corso Matteotti e poi lungo via Trilussa, è attraversata giornalmente da centinaia di mega bus della Cotral. Oltre al caos determinato nel traffico cittadino (come sapete il traffico di Albano è da secoli una peculiarità della città) e alla qualità dell’aria che si respira, c’è un piccolo problema nel manto stradale di via Trilussa che, dall’agosto del 2015, da quando cioè è attraversata giornalmente in ambedue i sensi di marcia da questi autobus, ha subito un eccezionale deterioramento che è sotto gli occhi di tutti (non buche ma voragini per i 1000 metri dai Somaschi a piazza Gramsci).
Per non parlare poi delle scenette comiche alle quali è possibile assistere quando s’incontrano due autobus all’incrocio tra corso Matteotti e via Trilussa. Infatti, per poter girare gli autobus hanno bisogno di spazio e, quindi, se non c’è qualcuno che blocca la fila delle auto o su via Trilussa o sul Corso, gli autobus non possono girare e scoppia il caos. Per fortuna alcune volte intervengono i vigili e, allora, in poco tempo si risolve la situazione.
Ma tutto questo a voi sembra normale?
Ricordiamo, per dovere di cronaca, che tutto nasce dal blocco del transito dei mezzi pesanti sul ponte di Ariccia decretato nel gennaio 2010. Per circa 3 anni, gli autobus verso Ariccia attraversavano il corso di Albano e poi scendevano per via della Stella e andavano in via di Vallericcia, mentre quelli verso Roma salivano da via Trilussa e giravano sul Corso. Poi dal 2010, visto che il manto stradale di via Vallericia era tutto una buca, si è deciso di cambiare il percorso dei bus.
Ricordo ancora come la notizia di quest’accordo fu data con molta enfasi dai vari uffici stampa che evidenziavano come il nuovo percorso dei bus consentiva di alleggerire la presenza dei mezzi sulla via Appia nella parte che attraversa i centri storici.
Affermazione sicuramente vera per i comuni di Ariccia e Genzano (che fa passare gli autobus lungo la tangenziale), mentre per Albano la situazione è peggiorata e anche di parecchio. Tenendo conto poi che ancora i lavori sul ponte di Ariccia non sono ancora iniziati (dopo 8 anni dalla sua chiusura ai mezzi pesanti).
Un’altra occasione persa per risolvere i problemi del traffico cittadino e dell’inquinamento da polveri sottili, così come il tanto strombazzato piano del traffico del 2010, con la chiusura del corso per le auto provenienti da Roma, cavallo di battaglia delle elezioni 2010 e di cui si è persa completamente traccia.
Eppure, l’ex assessore ai trasporti, Pino Rossi, aveva proposto una soluzione molto interessante, con un’unica fermata a piazza Mazzini e poi gli autobus avrebbero seguito il percorso della Nettunense per salire poi verso Genzano. Questa sì che era una proposta che avrebbe tutelato in termini d’inquinamento il nostro centro storico e avrebbe agevolato, anche di parecchio, gli utenti di Pavona e di Cecchina.
Piazza Mazzini sarebbe diventata, per gli utenti dei bus, la stazione centrale di Albano. Avremmo avuto una situazione identica a quella degli utenti del treno (studenti e lavoratori) che da più di cento anni prendono il loro mezzo di trasporto presso la stazione ferroviaria di Albano.
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