Scene di vero caos negli uffici Equitalia di Albano e in tutto il quartiere La Stella, dove da mesi non si trova un posto per parcheggiare l’auto. Perché l’ansia dei pagamenti, da quando lo scorso novembre Equitalia ha istituito la rottamazione delle cartelle esattoriali con lo sconto e la possibilità di rateizzare, è aggravata dall’incubo inenarrabile della fila fuori dalla sede Equitalia di Albano. E per fortuna che la scadenza per l’invio della domanda, fissata per il 31 marzo, è stata prorogata al 21 aprile.
Solo passando attraverso questo Calvario si può accedere allo sportello, dove si consegnano i biglietti che danno diritto a trovarsi al cospetto dell’impiegato. E se non si arriva presto, non si entra, perché ogni giorno, in questo ufficio, non si riescono a smaltire che 200, quando va bene 300 pratiche.
La gente è davvero arrabbiata, le frasi che si ascoltano sono del tipo «Siamo al delirio» oppure «la procedura per rottamare le cartelle è completamente fuori di senno».
Tra loro c’è chi prende le ferie e i permessi al lavoro, chi arriva con le famiglie e i bambini assonnati che frignano. Dicono che si può fare tranquillamente da casa, con il computer. Sarà anche vero, ma non tutti sono capaci, e poi c’è pure chi non si fida. Sul web la richiesta di rottamazione è fattibile, ma con l’aiuto di un commercialista, una pec (posta elettronica certificata) o la password temporanea dell’Inps, e sempre senza vedere i contenuti delle cartelle. E nonostante da Equitalia assicurino che adesso è online sul sito anche lo sportello per conoscere il debito scrivendo al «servizio contribuente», l’afflusso agli sportelli è imponente.
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