Sorgerà al confine di Pomezia, alle pendici dei Castelli Romani, l’impianto che sarà destinato a ricevere 240.000 tonnellate di rifiuti l’anno. Questa colossale massa di rifiuti verrà utilizzata per produrre “bio” metano. Pertanto, i rifiuti lavorati saranno prevalentemente di tipo umido come avanzi alimentari e sfalci erbacei, ma anche scarti di vari tipi di aziende e fanghi di depurazione delle fogne, rifiuti vegetali e percolati di origine animale. La copia di questo gigantesco progetto è stata depositata presso l’Area Rifiuti della Regione Lazio lo scorso 28 dicembre 2015.
L’area destinata a raccogliere i rifiuti, che sarà grande 100 ettari, si troverà in una zona amministrata dal Comune di Roma, ma a tre chilometri in linea d’aria da Pavona e a due da Pomezia e dalla stazione ferroviaria di Santa Palomba. Al fronte di una produzione di 65 chilowatt l’ora, genererà in un anno 74.000 tonnellate di compost e 9,5 milioni di metri cubi di “bio” metano sporco che dovrà essere raffinato in loco per essere rivenduto sul mercato. A poche centinaia di metri nel territorio comunale di Pomezia, più precisamente in località Torre Maggiore, è previsto un altro “bio” gas della Co.Ge.A. da 66.000 tonnellate di rifiuti l’anno che è già pre-autorizzato dalla Regione Lazio.
Se da un lato l’inceneritore più grande in Europa, che Cerroni insieme ad Ama ed Acea intendevano fare tra Albano, Ardea e Pomezia – probabilmente – non si farà, il Gruppo Cerroni non sembra aver abbandonato l’idea di un qualche primato dei rifiuti. Infatti, a proporre questo nuovo gigantesco impianto è la società Pontina Ambiente srl (appartenente per l’appunto a Cerroni), la quale è proprietaria della discarica di Albano di fronte al Villaggio Ardeatino.
Secondo il progettista di questo nuovo impianto: “non risulta la presenza nelle immediate vicinanze di altri impianti” per cui non vi sarebbe la possibilità di interferenze e cumuli di rifiuti con altri impianti. La realtà non è, però, così. A Santa Palomba – Torre Maggiore è già stato pre-autorizzato dalla Regione il succitato “bio” gas da 66.000 tonnellate l’anno. Inoltre, il Comune di Ardea ha recentemente approvato un’altra fabbrica a “bio” metano da 117.000 tonnellate l’anno che verrà costruita in località Tor di Bruno, sulla via Ardeatina, a breve distanza da Roncigliano e dal Depuratore dei Castelli Romani.
La somma di rifiuti che potranno ricevere questi tre impianti è pari a 423.000 tonnellate di umido l’anno mentre i comuni che saranno utenti di queste tre strutture non ne producono oltre 25.000 l’anno. Proprio questa enorme discrepanza di numeri fa presagire che la differenza sarà colmata dai rifiuti prodotti dalla città di Roma. Un ultimo dettaglio è che il compost che si otterrà dai rifiuti umidi verrà utilizzato come concime per alcune serre e impianti ortivi che verranno impiantati nelle vicinanze. Questi prodotti ortofrutticoli trattati con il compost derivante dai rifiuti verranno poi venduti al dettaglio e all’ingrosso.
Danilo Governatori
Devi essere connesso per inviare un commento.
La società editrice di free-press La voce dei castelli sta selezionando giornalisti per le zone dei Castelli Romani . Offriamo un percorso di almeno 2 anni per ottenere il tesserino di pubblicista.
Si prega di inviarci una mail allegando il curriculum vitae formato europeo : lavocedeicastelli@libero.it
Copyright 2018 La Voce dei Castelli