Il processo che vede coinvolti i dirigenti della società Albafor torna a far parlare di sé. Dopo l’ultimo appello al Tribunale di Velletri, verso la fine di ottobre 2016, lo scorso 27 gennaio la voce del Giudice per l’Udienza Preliminare, nella fattispecie Isabella De Angelis, è tornata a farsi sentire. Nella sentenza dello scorso gennaio Marco Mattei, ex-sindaco di Albano, è stato rinviato a giudizio mentre invece è stato completamente assolto per non aver commesso il fatto l’ingegnere Piergiuseppe Rosatelli, ex-dirigente dell’Ufficio tecnico di Albano. Sempre nella stessa udienza del 27 gennaio 2017 hanno visto il loro proscioglimento Giuseppe Rossi, Claudio Fiorani (entrambi ex-assessori per la prima Giunta Marini) e l’imprenditore Gianni Micarelli. Sulle teste delle persone coinvolte nel processo pendeva l’accusa di aver dato vita ad una presunta combriccola il cui scopo finale era quello di assegnare appalti più o meno grandi con lo scopo di far avvantaggiare economicamente alcuni privati. Oltre a questo, gli imputati si sono ritrovati con l’indice puntato contro per aver usato la ex-albafor per favorire assunzioni clientelari di amici, parenti e collaboratori politici, che spesso venivano assunti senza concorso pubblico. Le motivazioni delle decisioni prese dal PM avranno la pubblicazione intorno alla fine di aprile 2017, come previsto dalla normativa vigente. Sempre il prossimo aprile, più esattamente il 19, si terrà presso la sezione Civile del Tribunale di Velletri l’ udienza per i creditori della ex-Albafor. Attualmente, il processo è diviso in due tronconi giudiziari separati. Il primo vede come coimputati Nicola Marini e Maurizio Sementilli (rispettivamente sindaco e vice sindaco di Albano), Mariella Sabadini (dirigente dell’Ufficio legale), Mario Rapisardi (assessore nella prima Giunta Marini) e l’imprenditore Roberto De Vitalini. Il secondo troncone vede come imputato l’ ex-sindaco di Albano Marco Mattei. Secondo il PM titolare del processo, Giuseppe Travaglini: “Mattei fino al 2010 e successivamente Marini in qualità di sindaci nella violazione della legge adottavano atti illegittimi al fine di favorire la società”. In questo modo è stato creato un debito per il bilancio del Comune di Albano di oltre otto milioni di euro. Chi riempirà questo gigantesco ammanco nelle casse comunali? Secondo Nabil Cassabgi per “restituire ai creditori il dovuto, il Comune di Albano potrebbe accendere un mutuo che andrebbe a gravare sulle casse comunali e quindi sulle tasche dei cittadini” tramite la molto probabile applicazione di nuove tasse o l’aggravio di quelle esistenti. A quanto si apprende, il Comune di Albano, che è la parte offesa del processo, non si è costituito come Parte civile in nessuno dei due processi al contrario di Cassabgi che invece è stato ammesso come tale.
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