Il ponte monumentale di Ariccia venne voluto da papa Pio IX e venne inaugurato nel 1854. E’ noto alla maggior parte delle persone per i fatti di cronaca nera verificatesi durante la sua storia, tanto da attribuirgli il triste soprannome di “Ponte dei suicidi”. Nei suoi 160 anni di storia ha subìto diversi interventi di manutenzione, ma anche il bombardamento anglo-americano del 1 febbraio 1944 e poi un crollo parziale nella sua parte centrale nel 1967, che venne immediatamente ricostruito in breve tempo. A partire dal 2010, il Ponte è stato chiuso al traffico pesante ed è stato interdetto il parcheggio per le automobili per questioni di sicurezza. Anche i recenti movimenti tellurici avvenuti nel centro Italia a fine ottobre 2016 hanno costretto il Sindaco ad emettere una ordinanza di chiusura per verifiche per il Ponte riaperto poi il 14 novembre successivo. Già dal 2015 una relazione dell’ANAS pose l’attenzione sulla stabilità del Ponte monumentale. Qualcosa da inizio marzo si sta muovendo. Infatti, dal 6 marzo scorso sono comparse barriere di plastica e nuove segnaletiche sia orizzontali sia verticali. Queste restrizioni sono state poste in essere da Dario Di Mattia, dirigente dell’area III del Comune nonché Comandante della Polizia locale. Queste limitazioni al traffico sono state disposte per impedire l’accesso ai mezzi a motore di peso superiore alle 3,5 tonnellate. Tutto questo accade mentre si è ancora in attesa del “nulla osta” per i doverosi, quanto attesi, lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza del Ponte. Nel frattempo emerge, però, una criticità: se un mezzo di soccorso (come un’ambulanza o una pattuglia delle Forze dell’Ordine) oppure un mezzo pesante di soccorso (quale un camion anti-incendio dei Vigili del Fuoco) dovesse intervenire in servizio di urgenza si potrebbero perdere dei minuti preziosi per farlo passare proprio a causa di queste restrizioni e magari anche del traffico.
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