Le notizie di questi giorni parlano sempre più spesso di animali selvatici, primi fra tutti i cinghiali, che frequentano tranquillamente le zone periferiche di Roma. Anche il nostro territorio non è immune alle frequenti visite di animali selvaggi che possono essere potenzialmente pericolosi per pedoni, ciclisti o automobilisti. Anche chi scrive ha avuto un “incontro ravvicinato” con un cinghiale nei pressi del lago di Nemi e di un istrice sulla via Olimpionica del lago Albano. Un comportamento appropriato da tenersi con i cinghiali nel caso di incontri con questi animali è quello di lasciare loro libero il passo, di non tagliargli la via di fuga. Infatti, i cinghiali attaccano l’uomo solo se costretti, poiché si sentono imprigionati e impossibilitati alla fuga. Altro comportamento da evitare è quello di lasciare del cibo per gli animali tanto che alcuni dei Comuni dei Castelli Romani hanno emanato appositi divieti e ordinanze in merito. Purtroppo, però, sulle sponde del lago Albano si stanno verificando sempre più spesso fenomeni di caccia e di pesca di frodo. Proprio per questo le Guardie ecozoofile hanno effettuato dei controlli per la prevenzione dei reati contro la natura e l’ambiente. In particolare lo scorso 8 e 9 aprile le Guardie ecozoofile dell’Accademia Kronos di Albano Laziale e del VI Municipio di Roma Capitale hanno effettuato dei controlli sulle sponde del lago. Con il supporto dei Carabinieri della locale Compagnia di Castel Gandolfo i vigilanti si sono suddivisi di buon mattino in quattro squadre per pattugliare le sponde dello specchio lacustre. Nella sola giornata di sabato 8 aprile sono state fermate ed identificate ben otto persone che non rispettavano le leggi in materia ambientale e faunistica. Nella stessa giornata altre due persone in possesso di strane attrezzature alla loro vista si sono date alla fuga e non è stato possibile raggiungerle. Proseguiranno i controlli delle Guardie ecozoofile per prevenire reati contro la natura e gli animali dato che anche in passato sono stati ritrovati animali morti rimasti impigliati in trappole artigianali ma vietate dalla Legge. Purtroppo però il fenomeno del bracconaggio non è una prerogativa del lago Albano, ma comprende anche altre parti dei Castelli Romani – un caso recente è avvenuto a Rocca di Papa. Infatti, i Guardia Parco hanno ritrovato in una zona all’interno del perimetro del Parco, una trappola per cinghiali. In tale artefatto è stato ritrovato un cinghiale che è stato liberato dal personale del Parco non senza problemi in quanto l’animale era molto impaurito. Per tale cattura illegale è stato denunciato un cinquantenne della zona.
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