Non tutti sanno che le Ville Pontificie di Castel Gandolfo coprono un’estensione maggiore della Città del Vaticano a Roma, essendo costituite da 55 km quadrati contro i 44 km nella Capitale. Le Ville rappresentano un’oasi di incomparabile bellezza e sono composte dall’unione di tre distinti giardini ricchi di vegetazione lussureggiante, fiori e piante rare. Adagiate sulla cresta occidentale del lago Albano e digradanti con terrazzamenti verso il mare, esse sono in una posizione privilegiata dal punto di vista climatico e naturalistico. In Primavera, nel pieno rigoglio dei fiori e delle essenze arboree, esse esprimono il loro massimo splendore, che le rendono un vero e proprio angolo di Paradiso in terra. Non a caso nel 1600 il Cardinale Maffeo Barberini, futuro Papa Urbano VIII, scelse questi luoghi per dimorare in natura quando si allontanava dall’Urbe per ricrearsi con i bagni e con memorabili battute di caccia. Egli si fece costruire il torrione tuttora esistente sulle rovine del Castello medioevale dei Savelli, e quello rappresentò il primo nucleo della splendida e amena cittadina di Castel Gandolfo. Divenuto Papa, incaricò Carlo Maderno di costruire un vero e proprio palazzo degno di un Pontefice, e fu creato l’impianto del Paese, impostato su un tridente di vie, che risulta magicamente arroccato sullo sperone di roccia che si affaccia longitudinalmente sul lago. Del resto, l’incanto di questi luoghi aveva attratto sin da tempi remoti i personaggi più potenti ed in vista dell’antica Roma, e l’Imperatore Domiziano (I sec. d.C.) li aveva scelti per farsi edificare una Villa fastosa la cui estensione andava dalle sponde del lago Albano, dove fu creato un porticciolo di cui ancora si vedono i resti, alla parte rivolta al mare, in cui fu costruito ed è ancora visibile un sontuoso portico lungo 300 metri per le passeggiate post pranzo dell’Imperatore. Sia i protratti soggiorni dell’Imperatore che –molti secoli dopo- le Villeggiature Papali, abitudine di molti successivi Pontefici, consentivano la dimensione di vita serena, immersi in una natura sgargiante che ha suggestionato le generazioni. Memorabili gli stupefacenti tramonti sul mare che si vedono dalle Ville nel loro immutato splendore. Mozzafiato le albe col sole che si affaccia dal costone orientale del lago ed erompe donando brillantezza accecante ai colori già stupendi del lago Albano. Giovanni Paolo II amò a tal punto il suo buen retiro gandolfino nelle Ville, che vi trascorse lunghi periodi e non solo in estate, arrivando scherzosamente a definirle “Vaticano secondo”. Vi fece persino costruire una grande piscina ed un eliporto per arrivare più celermente da Roma. Papa Francesco ha rinunciato alle vacanze nelle Ville e le ha fatte aprire al pubblico. Dal sito ufficiale dei Musei Vaticani è possibile prenotare la visita, in una molteplicità di opzioni. Purtroppo, la manutenzione delle Ville è onerosa, per cui le quote dell’ingresso sono molto alte. Fortunatamente l’incanto di questi luoghi lo si può vivere pienamente anche dall’esterno, dalla splendida cittadina di Castel Gandolfo, affacciandosi sui panorami verso il lago e rivolgendo sguardi attenti nella parte di paese in fondo al Corso della Repubblica fino alla Villa Barberini.
Stefania Zamagni
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