Una volta tanto Ryanair si è degnata di rispondere direttamente al nostro comunicato del 15 novembre, dove commentavamo il recente servizio di “Le Iene” sulle assurde condizioni dei lavoratori di Ryanair.
Nel nostro comunicato dicevamo che il servizio di “Le Iene” ci era piaciuto molto e ci sarebbe piaciuto che avesse parlato anche dei contributi pubblici che la compagnia riceve, sotto varie forme, da regioni, province e comuni e del mancato rispetto delle norme nazionali e comunitarie che consente di utilizzare aeroporti, come quello di Ciampino, dove in pochi anni i passeggeri sono aumentati di cinque milioni l’anno, con il costante superamento dei limiti di legge previsti per l’inquinamento acustico e dell’aria.
Nel suo contro-comunicato (riportato a fondo pagina) la compagnia afferma che “non riceve alcun sussidio o aiuto da parte dello Stato” ma negozia soltanto “accordi commerciali a distanza con gli aeroporti” nel rispetto delle regole della concorrenza. A seguire Ryanair si vanta che la sua attuale flotta di Boeing 737-800 sarebbe quella più silenziosa e meno inquinante e che, dal 2019, i futuri Boeing 737 MAX 200, in corso di acquisto, saranno ancora più silenziosi e meno inquinanti.
Per ultimo, la compagnia vanta la sua collaborazione costante con l’aeroporto di Ciampino e gli altri aeroporti “al fine di rispettare pienamente le normative relative all’inquinamento acustico e ambientale in vigore”.
Peccato che queste dichiarazioni non sembrano andare d’accordo con la realtà.
Per quanto riguarda i contributi assicurati con soldi pubblici, abbiamo solo riportato quanto è emerso per tutto il 2017 sui media nazionali, con un susseguirsi di notizie e critiche sulla compagnia irlandese e sulle amministrazioni pubbliche che utilizzano i soldi dei contribuenti per finanziare attività, come i famosi “contratti di co-marketing” (in genere onerose campagne pubblicitarie richieste a Ryanair, invece che a più idonei operatori specializzati). Questi contratti, secondo i media, sembrerebbero collegati al traffico assicurato da Ryanair e non solo all’oggetto del contratto.
Oltre che sui media, le stesse argomentazioni nei riguardi della compagnia irlandese sono comparse, in modo molto dettagliato, su numerose interrogazioni parlamentari, ultime in ordine di tempo sono le due interrogazioni presentate dall’On.le Arianna Spessotto. Nella prima, si domanda chiarezza sui contributi a Ryanair nell’aeroporto di Ciampino, aeroporto dove esistono anche “gravissimi problemi socio-sanitari ed ambientali che mettono a rischio la salute degli stessi cittadini”. Mentre la seconda interrogazione denuncia i gravissimi rischi in numerosi aeroporti nazionali, a cominciare da quello di Ciampino, causati dall’inquinamento dell’aria prodotto dalle attività aeroportuali
La pretesa di Ryanair di avere, con i suoi 737-800, una flotta silenziosa e poco inquinante farebbe addirittura ridere, se non fosse che i cittadini di Ciampino, Roma e Marino subiscono da anni un inquinamento sia acustico che dell’aria oltre i limiti di legge. Da quando, dopo aspre contestazioni dei cittadini, nel 2007 sono state istallate intorno all’aeroporto le prime centraline gestite da Arpa Lazio, i report ufficiali, prodotti dall’Agenzia, hanno certificato che i limiti di inquinamento acustico aeroportuale sono stati sempre sistematicamente superati e, nello stesso periodo, anche i limiti di inquinamento dell’aria da polveri sottili (PM 10) sono stati sempre superati a Ciampino, tranne che in due anni, nei quali ci si è fermati ad un solo giorno dal superamento del limite consentito.
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