Nei primi giorni di Marzo l’Amministrazione comunale di Genzano ha sospeso l’assistenza diretta domiciliare ai portatori di handicap, proponendo alle famiglie un contributo mensile. I famigliari delle persone portatrici di handicap, sull’orlo di una crisi di nervi e non solo, hanno già dato mandato ad un avvocato per far valere i loro diritti. Inoltre hanno perso il lavoro 10 assistenti domiciliari, dopo mesi di trattative, recita un comunicato dei sindacati unitari Cgil, Cisl e Uil, il comune ha deciso unilateralmente di prevedere dei contributi di sostegno a chi fino a oggi, ha usufruito di questo servizio. Tale operazione va a discapito della qualità e della sicurezza dell’utenza e dei laboratori. Carla Lestini, storica assistente domiciliare, chiarisce i termini della questione “In Pratica a ogni genitore è stato offerto un contributo di 50 euro mensili che serviranno veramente a poco. Le amministrazioni precedenti proponevano i di poter avere l’assistenza diretta con operator pagati dal comune, oppure offrivano una cifra di 300-400 euro al mese che però dovevano servire anche per pagare i contributi ai lavoratori. Non c’era un’imposizione e si cercava di arrivare a una soluzione condivisa. Con questa nuova modalità si favorisce il lavoro in nero”
Gli amministratori della giunta pentastellata replicano “Stiamo lavorando per garantire e rendere più efficiente il servizio. Sono allo studio, diverse innovazioni per snellire le procedure e rafforzare la facoltà di scelta del cittadino. I contributi economici verranno erogati secondo quanto prevede la legge. Non si tratta di una cifra fissa, ma di una somma che varia in funzione di una serie di parametri.”
Infatti dopo aver raccolto le molteplici lamentele dei diretti interessati, il Consigliere Comunale Fabio Papalia ha richiesto chiarimenti all’Amministrazione comunale tramite un Consiglio Comunale e sul sito del Comune di Genzano è stato pubblicato una spiegazione dettagliata di quello che diventerà un vero e proprio registro professionale comunale per chi intende operare nel settore, andando a favorire la libertà di scelta dell’utente e la tutela del lavoratore. Sono questi in estrema sintesi i punti fondamentali del nuovo Regolamento sull’assistenza domiciliare su cui sta lavorando la II commissione consiliare riunitasi in data 9 Marzo. L’assistenza domiciliare indiretta consente all’utente di scegliere autonomamente l’assistente domiciliare tra una rosa di professionisti regolarmente iscritti in un apposito registro comunale. Il rapporto di lavoro, comprensivo di tutti gli oneri, viene quindi instaurato tra utente ed operatore. Nessuna modifica, dunque, in termini di servizio per l’utente, che nel doppio ruolo di datore di lavoro e destinatario dell’attività stipulerà un accordo privato con l’assistente.
Grazie ad uno schema dettagliato di modalità specifiche di erogazione del servizio per tipologia di destinatari, per ogni utente sarà predisposto un piano personalizzato di assistenza sulla base dei bisogni rilevati. Le ore messe a disposizione degli utenti rimangono inalterate, come inalterata rimarrà la retribuzione per gli operatori. L’utente destinatario del servizio riceverà dal Comune un contributo, che verrà erogato se vengono rispettati la regolarità del contratto e i titoli dell’operatore regolarmente iscritto nel registro. Un vantaggio per il cittadino, che potrà scegliere autonomamente a chi rivolgersi, e per le casse dell’Ente, che vedrà azzerati i costi di intermediazione.
In merito al servizio di spesa a domicilio, l’Amministrazione sta predisponendo una rete virtuosa tra commercianti della zona, per riuscire a mettere in piedi un servizio di consegna a domicilio a costo zero.
La bozza di Regolamento presentata dall’Amministrazione è stata oggetto di confronto con tutte le forze politiche con l’obbiettivo di arrivare ad un testo condiviso da portare quanto prima in Consiglio comunale per il vaglio finale.
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