Questa è la storia di tutte quelle persone che, come me, ogni giorno sono costrette a prendere regionali puzzolenti, metro strapiene e sono meglio conosciute dalla società odierna con il nome di pendolari. Quanti di voi corrono ogni giorno come un maratoneta per non perdere la coincidenza che li porterà a casa o a lavoro?
Ma soprattutto quanti una volta terminata la corsa e seduti sulla famigerata poltroncina blu, si sentono dire che il regionale in questione partirà con dieci minuti di ritardo?
So benissimo che queste sono le costanti di una vita da pendolari e non basterebbe una trilogia per descrivere i molteplici disagi che si susseguono ogni giorno: ritardi, coincidenze saltate, corse sostituite con autobus dell’ultimo minuto, orari di punta in cui ti ritrovi nel vagone schiacciato come una sardina. Nonostante tutto devi pagare una biglietto per l’andata, ed uno per il ritorno e poi la metro, nonostante il più delle volte proprio nella tratta che serve a te è chiusa per guasti tecnici, arrivando a fine giornata con un conto minimo di sei euro.
Il quesito che io da pendolare ogni giorno mi pongo mentre corro sulle scale mobili di Roma Termini è il seguente: “il costo dei molteplici biglietti che le tasche del mio cappotto collezionano è giusto visto il disservizio ed il disagio in cui mi trovo almeno una volta a settimana?” Assolutamente no; ossia io sono ben felice di pagare, ma nel momento in cui non devo uscire due ore prima da casa perché trovo la metro chiusa o l’autobus che non passa o il trenino con 10\20 minuti di ritardo.
Dopo aver messo nero su bianco il variopinto mondo del disagio da pendolare, segnalo a tutti voi la nascita dei treni Jazz, in vigore da domenica 13 marzo che percorreranno le tratte di: Albano, Frascati e Velletri. Sulle linee per i Castelli, i nuovi treni Jazz sostituiranno i convogli MD (Media Distanza) vecchi di trentuno anni, migliorando (si spera) il viaggio in termini di confort.
Il Jazz è moderno ed offre più servizi ai viaggiatori: prese di corrente a 220 V, predisposizione per WI-FI, ampi finestrini e infine un sistema di climatizzazione di ultima generazione. Sono 308 i posti a sedere e l’ingresso alle carrozze è “a raso” dal marciapiede, così da poter facilitare la salita e la discesa dei passeggeri. Sperando che tutto ciò non duri un paio di mesi per poi tornare nella solita routine da treno puzzolente e con connessione ballerina, auguro a tutti voi pendolari come me sempre più treni Jazz così da poter parlare finalmente bene dei mezzi pubblici.
Roberta Gigliotti
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