Allo Sportello dell’Unione Sindacale di Base dove si tenta di far uscire le persone dalla trappola del debito
Salari da fame, precarietà endemica (a gennaio 3 milioni e 123 mila, nuovo massimo storico) e disoccupazione, non solo giovanile, alle stelle. E’ questa la combinazione che porta a rinviare sempre più spesso il pagamento delle bollette o a non farcela con le rate dell’automobile e della lavatrice o il mutuo della casa: a tirar troppo, la cinghia si spezza. Come uscire dalla trappola del debito? Ne abbiamo parlato con Veniero Rossi, responsabile dello Sportello Basta Debiti, emanazione diretta del sindacato Usb di Via dell’Aeroporto. Un grande manifesto con l’immagine di Robin Hood ci accoglie all’entrata.
Quando e perché nasce lo Sportello Basta Debiti del quale tu sei il Responsabile?
Lo Sportello Basta Debiti nasce a gennaio del 2015 con lo scopo di ridare dignità alle persone che, soprattutto per motivi economici e mancanza di lavoro, l’hanno perduta. Lo scopo non è tanto quello di fornire un aiuto economico ma degli strumenti utili a capire come uscire dalla trappola del debito. Grazie al convinto appoggio di Angelo Fascetti, storico leader della lotta per la casa a Roma e di Guido Lutrario, dirigente nazionale del sindacato, il progetto è così potuto partire e oggi è bene comune.
Quali sono i meccanismi che portano le persone ad indebitarsi?
Le motivazioni che possono portare una persona ad indebitarsi sono molteplici: non ultima la gravissima e più lunga crisi economica che il nostro paese sta ancora affrontando. Perdita del lavoro, precarietà, stipendi da fame hanno contribuito ad impoverire fasce sempre più ampie di popolazione. Ma non dobbiamo dimenticare che dietro al debito vi sono meccanismi speculativi complessi, costi insiti, a volte anche un uso poco responsabile del denaro e una poca conoscenza del sistema creditizio.
Puoi farci un esempio di errore in cui si può facilmente cadere?
Può esserci un ‘errore di calcolo’: costituisce, in senso generale, l’anticamera dell’avvitamento pur non essendolo nello stretto termine. Per “avvitamento” si intende generalmente chiedere un prestito per coprire delle rate con l’effetto che occorrerà restituire quei soldi con gli interessi. Il rischio è che non si riesca mai a “tappare” il buco trovandosi così a rischio usura.
Come influiscono nel sistema redditi bassi e disoccupazione?
E’ proprio la questione dei redditi bassi e la discontinuità delle restituzioni che ha fatto saltare il sistema. E’ dal 2007, inizio della crisi economica, che la nostra vita è cambiata e se pure i tassi si sono ridotti per favorire il rilancio delle economie, la precarietà del lavoro e delle forme di contratto ha reso gli Istituti Bancari molto più pronti a non concedere prestiti. Sia nel caso di grandi o piccole somme.
Come opera concretamente lo Sportello? Avete un team di avvocati?
Abbiamo un gruppo di professionisti determinati e attenti ai valori etici, attenti alla persona e al problema riportato. Disposti molto spesso a operare anche personalmente parte delle spese. Ma la nostra linea rimane quella di giungere a soluzioni extragiudiziarie, di far prevalere il buon senso e trovare la via giusta per ogni singola problematica. Il discorso è valido sia per quanto riguarda l’Agenzia delle Entrate, sia per le bollette, spesso errate e con importi stratosferici che diventano, per gli Enti creditori, inevitabilmente inesigibili. In sintesi: allo Sportello crediamo principalmente nel recupero sociale delle persone, nei loro diritti e nei loro doveri verso la società, ma ci importa anche della loro Dignità.
Simone Martini
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