Poco oltre la metà del mese scorso sono circolate voci sul presunto contagio di una donna trentacinquenne a Velletri. Le voci si sono poi rivelate false, ma non infondate. La donna si era presentata all’ospedale con sintomi riconducibili al temutissimo virus e date le sue conoscenze a Codogno (il comune lombardo primo per casi di Coronavirus in Italia), era possibile ipotizzarne un contagio. E’ servito un comunicato del sindaco per far rientrare l’allarme e smentire con decisione la notizia del contagio, dal momento che la donna è risultata negativa ai test. Il falso allarme ha causato tuttavia disagi (tra cui la chiusura, in giornata, dell’ospedale) e non ha senz’altro contribuito a tranquillizzare i castellani, ormai presi dall’ansia e dalla Corona-fobia.
Dalle farmacie spariscono mascherine e disinfettanti. In particolare, la quantità domandata di Amuchina gel o simili è tanto più alta della quantità offerta che, ci raccontano dalle farmacie, alcuni poli hanno iniziato a produrne per conto proprio in laboratorio e, mancando i contenitori, ne distribuiscono ai clienti che portano da casa ampolle e boccette. Le mascherine vengono prenotate con largo anticipo, anche laddove in farmacia non sappiano quando potranno averne di nuove. Anche organizzazioni e parrocchie richiedono grandi quantità di gel e mascherine, per prepararsi ad contrastare un’emergenza che però al momento i Castelli ancora non sono chiamati ad affrontare.
Il comportamento di molte persone è in realtà piuttosto irrazionale, come ci viene spiegato da chi in Farmacia ci lavora. Il gel disinfettante per le mani non disinfetta da sé senza acqua corrente. Un vero e proprio disinfettante potrebbe risultare a tal fine più appropriato; l’utilità di certi rimedi un po’ improvvisati è più riconducibile a una sorta di effetto placebo.
Ma la Corona-fobia non si manifesta solo nelle farmacie, ma anche nei supermercati, dove carrelli giganteschi svuotano scaffali e privano la grande distribuzione di ogni tipo di generi alimentari. “Sembra che stia arrivando l’Apocalisse”, commenta qualcuno. E il virus ancora non c’è.
Giovanni Sparvieri
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