Dopo la legge sul cosiddetto “divorzio breve”, entrata in vigore a maggio del 2015, in molti hanno tirato un sospiro di sollievo. Finalmente, si pensava, anche in Italia porre fine al proprio matrimonio andato male sarebbe stato più semplice e meno sgradevole. In effetti è così, ma negli ultimi tempi si sta diffondendo sempre di più un nuovo argomento di discussione tra gli ex coniugi che rischia seriamente di generare delle vere e proprie faide: l’affidamento… del cane.
L’amore per i propri animali domestici, cani o gatti che siano, negli ultimi tempi, rappresenta uno degli scogli più insormontabili per giungere ad un accordo tra le parti che sia soddisfacente per entrambi, allungando fatalmente i tempi necessari a giungere alla fine del processo. Di pochi giorni fa è la notizia di una coppia di Pavia che ha espressamente chiesto ai propri avvocati di concordare un piano dettagliato che si occupasse non solo di dividere la casa, le auto e tutti i beni in comune dell’ormai ex coppia, ma che stabilisse in maniera dettagliata l’affido del cane di famiglia, al secolo Lulù, per il quale alla fine della querelle il giudice ha stabilito che rimanesse alla donna, disponendo inoltre che l’ex coniuge versasse un mantenimento mensile per il Golden retriever, fermo restando la possibilità da parte dell’uomo di andare a trovare l’amato animale su appuntamento.
Anche a Roma si registrano i primi casi in tal senso, è notizia di poche settimane fa che una coppia in via di separazione si è vista stabilire non solo che il cane dovrà restare con la donna, ma che l’ex coniuge ogni due settimane sarà chiamato a riparare eventuali danni procurati dal terranova in questione. «Queste notizie sorprendono l’opinione pubblica ma non noi legali – spiega Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazione avvocati matrimonialisti italiani – perché oramai le coppie litigano più per gatti o cani che per le case. Per questo spero che presto venga approvata una proposta di legge, ferma in Parlamento, che modificherebbe il codice civile e disciplinerebbe con chiarezza il caso degli affidi degli animali dopo una separazione sottraendoli alla sola giurisprudenza formatasi in questi anni».
Una proposta di legge che è stata presentata nel 2013 e concepita proprio per garantire i diritti degli animali vede l’onorevole Michela Vittoria Brambilla prima firmataria del disegno di legge che dichiara: «ho ritenuto necessario cambiare prospettiva al diritto italiano che ancora oggi considera gli animali come dei semplici oggetti». All’estero, invece, già sono intervenuti.
«Il Trattato di Lisbona – prosegue Brambilla – impone di considerare gli animali come esseri senzienti e le costituzioni di Austria, Svizzera e Germania già si sono adeguate. La mia proposta di legge mira a tutelare gli animali e il loro benessere perché anche loro possono risentire delle separazioni familiari e dell’eventuale allontanamento dalla casa in cui hanno trascorso parte della loro vita.
Per questi motivi chiedo alla politica di approvare il provvedimento al più presto». In sostanza, se il vostro matrimonio è a rischio, cominciate a pensare a dove sistemare la cuccia di fido nella vostra nuova casa, altrimenti rischiate di poterlo vedere solo il fine settimana.
Umberto Verini
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