Mentre si discute dei potenziali rischi che potrebbe comportare per la salute la diffusione del 5G, una sentenza del Tar Lazio e una del Tribunale di Monza si aggiungono ad altre tre/quattro importanti sentenze del recente passato che avevano riconosciuto il nesso causale tra l’elettrosmog e l’insorgenza di tumori.
Succede che i giudici si trovino a dover anticipare la legge; qualche volta persino la scienza. O che la tecnologia sia tanto veloce da sembrare quasi fuori controllo, e si finisce per chiedersi se sia il caso di cambiare qualcosa nei nostri insostenibili stili di vita solo dopo che questi si siano ormai affermati con forza e sedimentati.
E così, mentre ancora si discute sul se e su quanto possano rivelarsi nocive per la salute quelle radiazioni, quei campi elettromagnetici da cui siamo bombardati, i Tribunali si pronunciano e, in un contesto di scarsa chiarezza, qualcuno prende una posizione, manifestando una propria idea al riguardo.
Anche il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) da tempo si interessa alla questione, e da dei suggerimenti per tutelarsi dall’inquinamento elettromagnetico.
“I bambini non dovrebbero fare uso di smartphone e tablet – esordisce il SNPA – dal momento che i loro corpi in formazione assorbono maggiormente le radiazioni.”
Non si tenga il telefono a contatto con il corpo, si evitino tasche dei pantaloni o della camicia.
Il telefono, anche se spento, emana radiazioni: quando si dorme, se è necessario tenerlo nei dintorni, lo si tenga comunque ad almeno un metro e con la modalità aereo.
I rischi e le radiazioni aumentano, precisa il SNPA, quando il segnale è scarso; mentre, quando si è in auto, attenzione all’effetto “gabbia di Faraday”. Le radiazioni rimbalzano nella ‘gabbia metallica’ costituita dall’automobile e generano all’interno della stessa una forte concentrazione elettromagnetica.
Tra gli altri più noti suggerimenti vi è quello di prediligere l’uso di vivavoce, auricolari o sms alla classica chiamata con telefono a contatto con l’orecchio, a pochissimi centimetri dal cervello.
L’obiettivo è proteggersi, il motto: “Usare, non farsi usare”.
Giovanni Sparvieri
Devi essere connesso per inviare un commento.
La società editrice di free-press La voce dei castelli sta selezionando giornalisti per le zone dei Castelli Romani . Offriamo un percorso di almeno 2 anni per ottenere il tesserino di pubblicista.
Si prega di inviarci una mail allegando il curriculum vitae formato europeo : lavocedeicastelli@libero.it
Copyright 2018 La Voce dei Castelli