Ci sono mode che durano una stagione e altre che durano una vita. I tatuaggi appartengono certamente alla seconda categoria. Secondo alcuni antropologi, è persino sbagliato usare il termine “moda” per riferirsi alla pratica del tattoo: sarebbe più corretto definirla “arte”. Un’arte che ha origini antichissime, ma che negli ultimi anni ha conosciuto un grande sviluppo. Anche sul nostro territorio.
Ne abbiamo parlato con David Douch, tatuatore e proprietario dello studio Gong Tattoo, con sede a Santa Maria delle Mole. Volevamo capire quali sono i tatuaggi che i castellani amano imprimere sul corpo e quali saranno le tendenze del prossimo futuro. David ci accoglie col sorriso di chi si è svegliato da poco e necessità di un caffè. Il suo studio, piccolo e accogliente, ha le pareti zeppe di disegni, di bozzetti, di figure fantastiche o iperrealistiche.
“La mia clientela risiede soprattutto nei Castelli Romani, ma in tanti vengono anche da Roma, con una leggera predominanza femminile. Quest’estate ho realizzato soprattutto frasi, motti di vario genere, nomi di familiari. A volte mi sembra che le persone cerchino una giustificazione, come se debba esserci per forza un motivo profondo per tatuarsi. Altri tattoo molto in voga quest’estate? Giapponesi, traditional, realistici, con una crescita importante dei tatuaggi in bianco e nero rispetto a quelli colorati. In netto calo, i tatuaggi religiosi, quelli pop e quelli legati al calcio.”
Gli chiediamo su quali parti del corpo i castellani preferiscono tatuarsi, la sua risposta ci spiazza un po’: “Io non amo tatuare sul volto, quindi se un cliente me lo chiede, cerco di convincerlo a non farlo o ad andare da un altro tatuatore. Il volto, in questa società, è la prima impressione che facciamo agli altri. Purtroppo bisogna tenerne conto. I miei clienti, comunque, preferiscono tatuarsi la schiena, il polso, le mani e le braccia.”
E le nuove tendenze? Cosa aspettarci, nel prossimo futuro?
“Partecipo a molti festival e cerco di tenermi aggiornato. Posso dire che a breve cresceranno i tatuaggi indiani, mandala e mehndi su tutti. Riprenderà vigore il tatuaggio chicano, quello che ricorda i tattoo delle gang di latinos. Uno sviluppo importante lo avrà lo “sfumato a puntini”, col quale è possibile, ad esempio, disegnare bellissime farfalle.”
Prima di concludere la nostra chiacchierata, David tira fuori dalla tasca del suo jeans uno smartphone. All’interno, ci sono le foto di tutti tatuaggi recenti che ha realizzato, a conferma di quanto ci ha appena detto. Un ragazzo intanto entra nel negozio e chiede di visionare un catalogo coi tatuaggi “latino-americani”. David glielo porge e mi fa l’occhiolino, come a dire “te lo avevo detto che il chicano andrà forte!”.
Antonio Lucignano
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