Il Comune di Marino, governato dal sindaco in quota Movimento 5 Stelle Carlo Colizza, sta lavorando per rimuovere l’amianto sul territorio cittadino.
Come si evince, infatti, dall’albo pretorio del sito istituzionale di Palazzo Colonna, questa estate l’amministrazione municipale ha indetto un bando per la gestione del servizio di “raccolta, trasporto e smaltimento dei materiali contenenti amianto (MCA) abbandonati nel territorio di competenza, compresa la bonifica dei siti di abbandono limitatamente al terreno venuto in contatto con i MCA, per un periodo di ventiquattro mesi”.
Insomma, ben consapevole delle conseguenze igienico-sanitarie e ambientali dell’asbesto, il municipio grillino ha deciso di agire tramite affidamento diretto, dopo aver interpellato “tre operatori in possesso dei requisiti necessari per l’esecuzione del servizio”. L’unica offerta arrivata è stata quella della ditta Romana Ambiente Srl che ha formulato un preventivo di 21.574,00 euro dell’Iva. Quello dell’amianto è una realtà preoccupante non solo a Marino ma in tantissimi altri comuni del Lazio.
In base all’ultimo rapporto del Dipartimento di epidemiologia della Regione, pubblicato nell’aprile 2016, sarebbero numerosi i paesi che sforano in modo significativo e allarmante la media nazionale e regionale di incidenza dell’amianto come causa di tumori. In base al documento del 2016, primi sono due piccoli comuni in provincia di Frosinone, mentre nella provincia romana il primato spetta a Pomezia, seguito da Campagnano di Roma, Gaeta, Fabrica di Roma, Colleferro, Sezze, Rignano Flaminio, Capena, Montecompatri e Civitavecchia.
La redazione
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