Non so se avete fatto caso che da un po’ di tempo, quando si parla della grande struttura ospedaliera in via di ultimazione sul territorio di Ariccia, non si parla più del Policlinico dei Castelli ma del Nuovo Ospedale dei Castelli Romani. All’inizio sembrava un modo più incisivo per sottolineare che si trattava di una struttura sanitaria completamente nuova e dotata delle più moderne infrastrutture ospedaliere. Nelle ultime settimane, e soprattutto dopo aver sentito alcuni interventi nel corso del grande evento organizzato ad Albano il 22 gennaio per parlare del policlinico, ci sono venuti parecchi dubbi, anche perché di questa problematica avevamo avuto alcune confidenze circa un anno fa. Il dubbio che hanno da un po’ di tempo gli addetti del settore ospedaliero dei Castelli è che la nuova struttura sanitaria, che dovrebbe aprire quest’anno, non sarà un Dipartimento di Emergenza e Accettazione (D.E.A.) di secondo livello, ma sarà un D.E.A. di primo livello. La differenza tra le due definizioni è importantissima perché in un Policlinico dotato di un D.E.A. di secondo livello sono operativi, oltre ai vari reparti presenti nella D.E.A. di primo livello, anche i reparti di cardiochirurgia, neurochirurgia, terapia intensiva neonatale, oncologia, chirurgia vascolare, grandi ustionati e unità spinali. Reparti presenti al momento solo nelle strutture sanitarie romane, ma non negli ospedali dei Castelli Romani. Questa differenza, come potete immaginare, è di grandissima importanza perché spendere 145 milioni di euro per avere un ospedale più grande di quelli esistenti (come quelli di Albano, Genzano e Marino) ma poi se i malati di alcune gravi patologie dovranno continuare ad essere trasferiti in ambulanza alle strutture sanitarie di Roma, sembra davvero un controsenso. La differenza tra un ospedale e un policlinico vale la vita di tanti futuri pazienti dei Castelli Romani.Infine, quello che ci sembra davvero grave è che di questo gravissimo problema non ne parlino i sindaci e gli esponenti politici dei Castelli Romani. Perché non chiedono a Zingaretti se il Policlinico dei Castelli sarà veramente una struttura sanitaria di eccellenza – come promesso originariamente e ribadito a giugno scorso – o un semplice ospedale locale, soltanto più grande di quelli già esistenti? E se così non fosse, come sembra, perché non si battono per avere nel loro territorio un vero e proprio policlinico in grado di salvare la vita a centinaia di pazienti?
di Maurizio Bocci
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